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La mia recensione
All’inizio pensavo che, comme La ragazza che tocca il cielo, questo libro fosse ambientato in Italia. Sono rimasta un po’ delusa quando ho scoperto che si svolgeva in Germania. Però, come accade con tutti i libri di questo scrittore, la delusione è svanita rapidamente. Marcus è un ragazzino davvero commovente. Questo ragazzo aveva tutto: genitori, ricchezza… e ha perso tutto.
Suo padre, Marcus I di Saxia, era un signore molto amato e ricco. Le sue terre erano prosperose e il suo coraggio era ammirato dai suoi soldati. La sua posizione a corte era solida. Tuttavia, il signore delle terre vicine, Ojsternik, invidiava il suo territorio e il suo castello. Sotto gli occhi innocenti di Marcus II, Ojsternik fa massacrare tutti, dai neonati ai vecchi. I mercenari ingaggiati da Ojsternik cercano disperatamente Marcus II: devono eliminarlo. Infatti, se Ojsternik vuole avanzare pretese sulle terre di Marcus I di Saxia, l’erede maschio deve essere eliminato.
Ma Marcus non si trova da nessuna parte. I mercenari non hanno più tempo e devono terminare la distruzione del castello. Contano sul fuoco per trovare e uccidere il ragazzo.
Marcus, però, si salva per miracolo. Eloisa, la figlia della levatrice, lo aiuta a fuggire e lo porta a casa della madre. Da quel momento in poi, Marcus non sarà più Marcus: diventerà Mikael e rimarrà nascosto nella cantina. In effetti, se un ragazzo apparisse improvvisamente a casa della levatrice subito dopo l’incendio del castello di Saxia, non ci vorrebbe molta intelligenza per capire chi sia. Cambiare nome non sarà sufficiente a proteggerlo.
Agnese, la levatrice, fa di tutto per trasformarlo in un contadino. Se diventa un contadino e si veste come tale, nessuno penserà che nelle sue vene scorra sangue nobile. Ma Marcus non dimentica come gli uomini di Ojsternik abbiano ucciso suo padre. Non potrà mai perdonarli. Vuole la sua rivincita, vuole vendetta.
Agnese non è sicura che Mikael riesca a sopravvivere. La vita dei contadini è dura: niente guanti di pelle di coniglio, niente letti di piume… e inverni gelidi. Ha ragione Agnese a preoccuparsi? Eloisa, invece, ha fiducia: il suo “mammalucco” ce la farà.
In breve
Luca Di Fulvio mi ha ancora una volta sorpresa, fatta sognare e viaggiare. Adoro i suoi personaggi. Agnese è burbera ma piena d’amore. Il vecchio Rafael è un po’ strambo, ma estremamente gentile con Mikael. Eloisa è impertinente, dolce e dotata di un coraggio incredibile. Mikael, infine, è tenero, giusto e molto generoso.
Quando è finito il libro, ero delusa. Volevo rimanere con Eloisa, Agnese, Marcus e gli altri ancora un po ‘.
Notazione
Citazione
«Di che hai paura, mammalucco? È una cipolla» disse Eloisa. «Mangiala col pane. È buona.»
Il bambino prese la cipolla.
«Che stai facendo?» risuonò in quel momento la voce di Agnete.
La botola si chiuse di scatto.
«Niente, madre. Lo stavo salutando» rispose Eloisa.
«Dov’è la tua cipolla?» chiese Agnete.
«L’ho mangiata.»
«Bugiarda.»
«L’ho già mangiata, madre!»
«Se ti annuso l’alito e non sento odore di cipolla fresca ti riempio di legnate» disse Agnete. «Allora? Dov’è la tua cipolla?»
Ci fu un lungo attimo di silenzio poi Eloisa confessò: «L’ho data a lui».
Il bambino sentì un fruscio e un gemito.
«Ahia, madre, mi fate male all’orecchio…»
La voce di Eloisa adesso era più lontana. Doveva essere stata portata fino alla porta della baracca, pensò il bambino.
Riasunto

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Bonne lecture !





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