
Mia recensione
Quando ho scoperto la musica italiana, sono rimasta folgorata da « Sei nell’anima » di Gianna Nannini, « Pensa » di Fabrizio Moro, « Hanno ucciso l’uomo ragno » degli 883 e « Io vagabondo » dei Nomadi. Li ascoltavo in loop, giorno e notte. Ma degli artisti, sinceramente, non mi importava molto… Gianna Nannini è rimasta tra i miei preferiti. E dopo aver visto questo film? Cambierò idea ?
Quando mio papà ha proposto di guardare un film su Gianna Nannini, mi sono lasciata convincere senza troppa resistenza. Volevo solo passare una serata tranquilla con lui.
Non avevo aspettative. Non sapevo nulla di Gianna, né dell’artista né della donna. Il film inizia con l’infanzia della cantante. Gianna era una ragazzina che bruciava di passione per la musica. Sapeva fin da piccola che voleva cantare e suonare la chitarra. Ma suo padre, un uomo ricco e severo, aveva altri piani per lei. Voleva che diventasse una giocatrice professionista. Ecco perché le regala una racchetta da tennis. Racchetta che Gianna venderà per comprarsi una chitarra. E la sua ribellione non finisce qui: chiede anche lezioni di canto. Suo padre accetta solo se lei continua a impegnarsi nel tennis.
Gianna non gliene frega niente del tennis, e nemmeno è particolarmente brava. Possiamo dire che non è d’accordo con questo piano. Litigano spesso. Gianna cerca di spiegare la sua passione per la musica, ma lui non ascolta. La madre prova a mediare, ma suo marito è testardo. Un’ennesima litigata spinge Gianna a scappare. Con una moto e pochi soldi in tasca, finisce in un motel squallido con pareti sottili e prostitute che girano da una stanza all’altra.
In questo ambiente decadente, scrive canzoni, prova melodie con la chitarra, suona e canta. Non esce dalla stanza. I giorni passano, i soldi svaniscono. Suona per sé stessa e poi per le prostitute del motel. Il suo primo pubblico, ma che pubblico entusiasta. Ne aveva bisogno per fare il grande salto. Ora è pronta per affrontare le case discografiche, ma ha bisogno di soldi!
Si esibisce in discoteca e nei bar. La sua musica non interessa ai datori di lavoro. Quando prova a suonare, il pubblico la fischia e il barista la butta fuori. Questo schema si ripete nei bar e anche quando entra nelle case discografiche, senza i fischi, ovviamente.
Gianna perde fiducia e speranza, si butta nelle feste, fuma, beve e usa droga…
Ho amato questo film perché non è una storia da favola. Gianna Nannini viene da una famiglia benestante con aspettative borghesi. Si è sentita sola e ha combattuto per la sua passione. Ha litigato con il padre, è mancata di sostegno e si è sentita ferita e sola. È diventata una cantante famosa grazie al suo impegno, non ha mollato. È una guerriera ribelle.
Il film è passione, musica e un po’ di svago. Mostra Gianna in cerca della sua strada, della sua musica e della sua melodia. La strada verso il successo non è priva di dubbi e difficoltà. L’Italia non era pronta per il rock di Gianna Nannini, e lei non era pronta per il palcoscenico. Ha usato droghe, ha avuto allucinazioni e nessuno l’ha vista affondare. La sua manager e i suoi amici sono stati ciechi alla sua disperazione.
Parlano di schizofrenia… Ma sono delusa da come l’hanno rappresentata. Sembra più un fenomeno magico che schizofrenia. Mia madre, psichiatra, la pensa allo stesso modo. È poco credibile.
La trama del film è solida, con ritmo e musica. Alcune canzoni hanno un significato profondo o servono a esprimere emozioni intense, come « Morta per Autoprocura Aborto ». A metà film, però, la narrazione si dilunga un po’. Poi avviene la svolta. La fine è magica, carica di emozioni… Mi sono emozionata e avevo le lacrime agli occhi.
Forse non vi sorprenderà, ma dopo aver visto il film, ho comprato tre dei suoi album. E forse leggerò anche la sua autobiografia, da cui è tratta questa storia.
In breve
Consiglio vivamente questo film per i messaggi che trasmette e perché racconta la vita di Gianna Nannini, che non è stata facile ma è sicuramente ricca di eventi. La sua storia è anche un messaggio di speranza per le comunità LGBTQ+.
Voto
Synopsis

Riasunto






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